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Chi ha paura muore ogni giorno

la Feltrinelli Librerie

via de’ Cerretani, 30/32r – 50123 Firenze FI

Martedì 10 Giugno 2008 dalle ore 18:00

incontriamo Giuseppe Ayala.

Giuseppe Ayala

Chi ha paura muore ogni giorno

I miei anni con Falcone e Borsellino

in libreria dal 13 maggio 2008

Sono passati quindici anni dalla terribile estate che, con i due attentati di Punta Raisi e di via d’Amelio, segnò forse il momento più drammatico della lotta contro la mafia in Sicilia. Giovanni Falcone e Paolo Borsellino restano due simboli, non solo dell’antimafia, ma anche di uno Stato italiano che, grazie a loro, seppe ritrovare una serietà e un’onestà senza compromessi. Ma per Giuseppe Ayala, che di entrambi fu grande amico, oltre che collega, i due magistrati siciliani sono anche il ricordo commosso di dieci anni di vita professionale e privata, e un rabbioso e mai sopito rimpianto. Ayala rappresentò in aula la pubblica accusa nel primo maxi-processo, sostenendo le tesi di Falcone e del pool antimafia di fronte ai boss e ai loro avvocati, interrogando i primi pentiti (tra cui Tommaso Buscetta), ottenendo una strepitosa serie di condanne che faranno epoca. E fu vicino ai due magistrati in prima linea quando, dopo questi primi, grandi successi, la reazione degli ambienti politico-mediatici vicini a Cosa Nostra, la diffidenza del Csm e l’indifferenza di molti iniziarono a danneggiarli a isolarli.

Per la prima volta, Ayala racconta la sua verità, non solo su Falcone e Borsellino, che in queste pagine ci vengono restituiti alla loro appassionata e ironica umanità, ma anche su quegli anni, sulle vittorie e i fallimenti della lotta alla mafia, sui ritardi e le complicità dello Stato, sulle colpe e i silenzi di una Sicilia che, forse, non è molto cambiata da allora.

Giuseppe Ayala, magistrato, è oggi presidente della prima sezione di Corte d’appello del tribunale dell’Aquila. Ha fatto parte per tutti gli anni Ottanta del pool antimafia e ha rappresentato l’accusa nel primo maxi-processo. Entrato in politica, è stato in Parlamento per tre legislature. Ha scritto, col giornalista Felice Cavallaro, La guerra dei giusti: i giudici, la mafia e la politica (1993).

Collana Ingrandimenti

Pagine 216

Prezzo 17,00 euro

Il Giudice Giuseppe Ayala sarà ospite della Libreria Feltrinelli, Via de’ Cerretani 30r-Firenze per presentare il suo nuovo libro

CHI HA PAURA MUORE OGNI GIORNO.

Sono passati 15 anni da quella estate crudele, l’estate dei due attentati contro Falcone e Borsellino.Il libro di Ayala non è solo un commosso ricordo dei due magistrati ma è anche una ricostruzione dei fatti che ci restituisce una terra, la Sicilia,che da allora non è molto cambiata.

In questa occasione chiediamo tutto il vostro aiuto, vi chiediamo di partecipare numerosi e di aiutarci con consigli e suggerimenti per la buona riuscita dell’iniziativa.

Al di là dell’aspetto commemorativo, è importante una partecipazione massiccia all’iniziativa per,almeno, due motivi.

Spesso pensiamo che la Toscana sia un’oasi di pace e la mafia o altre forme di criminalità organizzata non siano “cosa nostra”:in realtà non è esattamente così,come venuto alla luce da inchieste giudiziarie (specie nell’ambito delle attività alberghiere) e come emerso anche nel rapporto della Fondazione Caponnetto del giugno 2007.

http://www.antoninocaponnetto.it/archivio/documenti/2007/rapporto%202007.pdf

Inoltre, la nuova svolta politica impressa al Paese, dopo le ultime elezioni ci spinge a essere più che mai attenti:a tenere gli occhi ben aperti e a sentire l’erba crescere….

Grazie e a tutti buon lavoro.

Eventi eComunicazioneLa Feltrinelli Firenze

Vale la pena comprarlo. Vale la pena, ti assicuro e non potrai fare a meno di iniziare a leggerlo e finirlo. Non riuscivo a staccarmi dalle sue pagine. A Lavoro, a casa, non vedevo l’ora di avere il tempo libero per finire di leggerlo.
Ora,dopo una settimana dalla fine, l’ho ripreso, lo sfoglio, rileggo e con infinita nostalgia , rabbia ed impotenza penso che è davvero tutto finito con loro, con il Giudice Falcone ed il Giudice Borsellino. Le loro idee, le loro lotte restano, attuali e tragicamente, immutate nel tempo. Battaglie mai veramente vinte. Ammesso che qualcuno, dopo di loro, abbia mai voluto continuare a lottare per vincere una guerra senza fine.
L’errore che come società civile abbiamo commesso è stato quello di non averli saputi proteggere adeguatamente, relegati come erano,nelle nostre piccole menti, in esclusive”questioni” siciliane.” Fatti loro”. E’ un errore che continuiamo a fare oggi, più di allora. Anche se tutti i giorni, chi ha occhi per vedere, vede che la “mentalità” mafiosa è ormai radicata dappertutto e in ogni campo della nostra vita. Non lo dico con rassegnazione, lo dico con cognizione di causa e tenendo gli occhi bene aperti sul mondo che mi circonda. Il giudice Ayala che credevo “sparito”, desaparecido, nei meandri della politica, delicatamente ma con la forza che solo le Grandi menti hanno, tocca sapientemente tutti i tasti più dolorosi della nostra recente storia contemporanea. Ci accompagna nel percorso della lettura, facendoci sapientemente riflettere sull’epilogo finale, sulle stragi e sul dramma della cancellazione di uomini e idee insostituibili. Non è una vicenda siciliana, è italiana. Italianissima, purtroppo…

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